Spesso visto i temi affrontati nel mio libro mi ritrovo ad avere confronti con persone che cercano di capire e controbattere alle mie affermazioni. Non c'è nulla di male in tutto questo, anzi sono felice di avere queste discussioni poiché possono darmi ulteriori conferme o confutare il mio punto di vista e non può che essere costruttivo.
Sabato scorso mi stavo confrontando sul concetto di "casualità". Una persona mi ribadiva la sua convinzione che tutti noi siamo solo granelli di sabbia, frutto di una casualità senza senso. Mi ha fatto presente certi esperimenti sul cervello umano in cui venivano divisi i due lobi di una persona cosciente e come avrebbe manifestato due personalità distinte e quindi la prova che siamo solo processi biochimici e niente di più. Io che sono un ricercatore seriale di informazioni sono andato a verificare se esiste effettivamente una fonte e l'unica che sono riuscito a trovare è la seguente:
Cito testualmente da questo link:
Una recente ricerca pubblicata su Plos One e guidata da Jared Nielsen della University of Utah ha infatti dimostrato che non ci sono prove di questa polarizzazione negli individui. È vero che i due emisferi assolvono funzioni diverse, ma sembra che non ci siano persone che privilegiano una parte rispetto all’altra.
“Le funzioni cerebrali sono comunque diffuse ed è difficile localizzarle con precisione. I due emisferi hanno soprattutto il compito di controllarsi a vicenda durante una prestazione. Ci sono delle funzioni di tipo logico e altre di tipo intuitivo ma sono sparse in tutte il cervello”, spiega Giovanni Ruggiero, responsabile Ricerca del Centro Studi Cognitivi di Milano.
Stephen Kosslyn, neuroscienzato e docente ad Harvard, ha recentemente spiegato al Wall Street Journal le origini di questa leggenda metropolitana. Si tratta di un esperimento condotto mezzo secolo fa con dei malati di epilessia. Roger Sperry, del California Institute of Technology, per alleviare le pene di questi pazienti, rimosse loro il Corpo Calloso, una spessa fascia di nervi che collega i due lati del cervello. Il dolore diminuì e studi seguenti dimostrarono che i due emisferi avevano funzioni separate. Ma quali? Secondo Kosslyn, si tratta di compiti molto specifici, come prestare attenzione a una figura nel suo insieme oppure privilegiare i dettagli.
Piuttosto che destra o sinistra, sembra più funzionale una divisione alto contro basso. Kosslyn cita uno studio pubblicato nel 1982 da Mortimer Mishkin e Leslie G. Ungerleider del National Institute of Mental Health, condotto su alcune scimmie. Questa ricerca rivelava che la parte alta del cervello, che comprende il lobo parietale e la cima del lobo frontale, utilizza informazioni provenienti dall’ambiente per decidere quali obiettivi perseguire. La parte bassa invece, formata dalla parte rimanente del lobo frontale e dai lobi occipitale e temporale, compara subito ciò che è percepito con le informazioni depositate in memoria per classificare e interpretare un oggetto o un evento.
Proseguendo la discussione mi sono rivolto a questo ragazzo, dicendogli:
"Prova ad andare lontano dalla civiltà, su un sentiero di montagna, circondato da alberi, animali e altre forme di vita. Osserva il cielo, il sole, senti il calore sulla pelle o la brezza del vento. Senti i rumori, gli odori e i colori ed osserva come tutto ha un posto e una funzione ben precisa e perfettamente in armonia l'una con l'altra. Come puoi pensare che tutto questo sia frutto di una casualità? Casualità vuol dire ripetizione senza continuità, ovvero imprevedibilità senza organizzazione. L'organizzazione della realtà è ripetitiva, con precise leggi che sono immutabili di conseguenza non è casuale ma organizzata."
La sua risposta mi ha colpito ed è stata:
"Credere che tutto sia organizzato e gestito da un entità o di qualcosa di superiore penso che sia un pensiero arrogante dell'uomo e nulla di più"
Subito non ho dato peso a questa frase, poi riflettendoci ho capito il problema.
Il ragionamento di questo ragazzo era esattamente invertito. Arrogante é credere di essere frutto di un caso quindi di non avere nessuna responsabilità e quindi di poter fare ed agire come si vuole, poiché se noi siamo frutto di un caso non dobbiamo rendere conto a niente e nessuno.
Invece umiltà vuol dire riconoscere il valore di tutto quello che abbiamo intorno, riconoscere che siamo parte integrante di questo ambiente che ha precise regole da rispettare per vivere in prosperità, e anche riconoscere che noi non potremmo mai essere in grado di creare nulla di tutto quello che esiste allo stesso modo e così perfettamente gestito come è adesso, dalla stella più grande all'atomo più piccolo.
Siate umili, non arroganti.
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